Sì, un biplano, esatto.

Ce n'era bisogno?
No, ovviamente no.
"Un uomo senza blog è come un pesce senza bicicletta" dice più o meno il saggio e questi sono tempi in cui ci sono più blog che uomini, pesci e biciclette messi insieme.
E allora?
E allora eccomi qui a fare un altro ennesimo blog nascosto tra i milioni di altri blog. Perché sì. Perché io ho una passione, male comune nella razza umana, e leggere quei pochissimi blog esistenti su questa mia inusuale passione mi ha dato l'energia per arrivare in fondo, mi ha dato emozioni tali che un infermiere potrebbe scambiare per sintomi di epilessia.
Così ecco questo blog: uno tra i tantissimi blog, ma uno tra i pochissimi a parlare di biplani.
E non dei biplani degli eroi o dei pilotoni con carte di credito placcate d'oro. No.
Sono un impiegato, ho una famiglia, ho come tutti mandrie di simboliche nuvole nere che tolgono il sole e a volte mi fradiciano: se ci sono riuscito io può riuscirci chiunque. E un blog che racconta una storia simile non l'ho mai trovato, e se l'avessi trovato, caspita!, mi avrebbe reso felice.
Ho una chance di rendere felice qualcuno, come non approfittarne? :)
Quindi iniziamo: "C'era una volta un biplano..."

venerdì 18 dicembre 2015

5. L'esame

OK, parliamone.
Arriva il punto in cui gli istruttori ti giudicano pronto per l'esame. E vai in lista d'attesa. Sì, perché per fare l'esame deve venire un esaminatore dall'Aero Club d'Italia alias AeCI, l'ente burocraticissimo che regola a suon di tasse ogni aspetto del mondo volatorio.
Quindi si inizia a pagare la tassa d'esame.
L'esaminatore, in barba alla tua tassa (se ben ricordo circa 150 euro) viene solo se gli allievi da esaminare sono almeno 10. Con l'aria che tira pochissime scuole hanno 10 allievi e se li hanno non sono mai pronti tutti insieme. Così capita che più scuole diverse si uniscano. E allora dove si fa l'esame? Gli allievi della scuola dove si fa l'esame sono avvantaggiati visto che conoscono benissimo quella pista e quel circuito. O capita che alcuni allievi vengano parcheggiati in attesa che gli altri siano pronti, o che altri vengano "accelerati" per poter far numero e raggiungere i requisiti per chiamare l'esaminatore.
Insomma, già si inizia male.

Come si svolge l'esame di volo?
C'è la parte teorica e quella pratica.
La teorica, beh, mi aspettavo consistesse di una chiacchierata con l'esaminatore. Macché: ci sono 70 quiz a risposta multipla presi da una rosa di 1600 quiz, si possono fare al massimo 7 sbagli. Studiare non serve a passare l'esame, serve a salvarsi la vita poi: ora per passare l'esame basta cercare in internet, ci sono tutti i 1600 quiz divisi per argomento, stessa divisione che incontreremo nella prova. Li si prova e riprova in simulazioni d'esame finché non si conoscono abbastanza risposte a memoria e via.
Ehi, no, so cosa viene da pensare: "stai barando". Aspetta. Prova prima a vedere come caspita sono fatti i quiz. Le risposte sono spesso apparentemente tutte esatte, poi una cambia una parola o cambia l'ordine delle stesse parole, a volte invece non capisco proprio cosa cambi. E fanno apposta a tentare di farti sbagliare, ma non sul concetto, proprio sulla comprensione del quiz. Secondo me avrebbero voluto farli in aramaico scritto in Braille ma glie l'hanno vietato, così hanno fatto di tutto per mantenere lo stesso livello di comprensibilità pur scrivendo in italiano.

Sì, l'esame di teoria. Spesso l'esaminatore esce, spesso ci sono santi rotolini di risposte nei taschini, spesso un istruttore benevolo si guadagna la riconoscenza a vita donando la sua saggezza nei momenti più critici - o, a volte, dicendo "questa non l'ho capita, mi spiace, non so quale diavolo sia la risposta".
E l'esame di pratica invece?
Si monta con l'esaminatore sull'aereo della scuola e si fa quella cosa chiamata circuito. Un percorso a forma di rettangolo, in cui usi uno dei due lati lunghi prima per decollare e poi per atterrare.
Sembra un'idiozia ma nel circuito c'è tutto: controlli, accensione, rullaggio, decollo, salire, virare, acccelerare, volare livellati, mantenere parametri e variarli, decelerare, virare lenti, scendere, atterrare, procedure di spegnimento. Tutto. Tutto tranne il momento in cui puoi goderti il volo.
Ma nel corso di volo in 16 ore avremo fatto centinaia di circuiti, quindi non è certo un problema completarne uno in modo almeno accettabile.

Ecco, questo è tutto. Mentre si vola qualcuno corregge i quiz e dopo un po' arriva il responso: promosso o bocciato, come a scuola. :)
Di solito si promuovono tutti i polli nella fiducia che comunque resteranno sotto l'ala degli istruttori, continueranno a imparare e solo gli istruttori daranno l'ok al momento in cui i polli spiegheranno le ali e inizieranno davvero a volare da soli.
Motivo in più per scegliere ottimi istruttori. :)

A questo punto il pilota, almeno in erba, è fatto. Manca l'aereo.
Col mio bel brevetto quasi in tasca avevo due scelte: o continuare a volare col mezzo della scuola noleggiandolo (cento euro l'ora, o qualcosa di più per il modello col motore superiore) o iniziare l'avventura di avere un mezzo tutto mio da conoscere e coccolare.
Viene spontaneo pensare "conviene noleggiarlo, a comprarlo costerà uno sproposito".
Ma a noleggiarlo passa la voglia di volare: se inizio a pensare a 20 euro di gasolio per la macchina per arrivare all'aviosuperficie e poi tornare a casa, a 100-120 euro l'ora di volo, alla fretta di tornare a consegnarlo senza perdere tempo per lasciare il mezzo al noleggiatario successivo, al costo del pranzo inevitabile, alle attese... Una serie di somme implacabili, e tutto per quanto tempo di volo? Un niente confronto al mio amato parapendio (ecco, ci sono ricascato con 'sto paragone).
E qui il caso ha iniziato a lavorare dalla mia parte. Ma questo sarà l'argomento del prossimo post. :)


Qui do solo qualche informazione sul brevetto: si può prendere dai 16 anni in su, non scade con l'età del pilota, c'è addirittura chi non può più guidare la macchina per limiti d'età ma può ancora legalmente pilotare un aereo, però se per tanto tempo non si tocca un aereo va fatta la ripresa volo, una serie di voli con un istruttore che deve giudicarti idoneo a tornare ai comandi. [Aggiornamento del gennaio 2017: oggi sembra che la ripresa volo sia solo facoltativa, non ci sono più obblighi né nullaosta degli istruttori, è solo interesse del pilota farsi seguire sinché non si sente sicuro di tornare a volare da solo] Quello che scade è il certificato medico, dopo quattro o due anni a seconda se hai meno o più di 50 anni. Elettrocardiogramma, visita oculistica, un questionario da riempire, altri soldi giustamente spesi dai dottori più l'immancabile tassa all'Aeroclub (AeCI da ora in poi) perché se tu presenti loro il nuovo certificato medico loro devono registrarlo nei loro archivi, e non vuoi pagare una meritata tassa di 52 euro per l'inchiostro usato? Eh? [Altro aggiornamento: grazie a Luca Basso della FIVL pare che possiamo risparmiarci questo balzello all'AeCI a patto che l'assicurazione lo preveda]
Con quei burocrati ogni scusa è buona. Cambi elica, o cambi colore al tuo aereo? Variazione, tassa di 150 euro. Cambi proprietario? Passaggio, tassa di 155 euro. Distruggi un aereo? Cancellazione, tassa di 103 euro. Immatricolazione di un nuovo mezzo? Dai i documenti e 413 euro. Da parte loro nessun controllo, nessun servizio, semplicemente aggiornano i loro segreti archivi nell'elegante palazzina d'epoca in via Beccaria a Roma, vicinissima alla magnifica piazza del Popolo, fronte lungotevere.
E almeno lavorassero! Quando sono dovuto ricorrere a loro sul sito internet ho trovato informazioni discordanti su cosa avrei dovuto fare, vecchi moduli al posto dei nuovi, errori di ortografia e di concetto (sapevi che la copia di un documento autenticata a norma di legge è una semplice fotocopia della carta di identità? No? Loro ne sono convinti). Beh, nel sito è scritto "per informazioni chiamate in tali orari al tale numero". Macché non risponde nessuno, tanto che nei risicati orari di accoglienza sono andato di persona a domandare, e meno male che abito a Roma. Ecco: nonostante mi sia presentato con estrema gentilezza, la persona adibita a dare informazioni scocciatissima per la mia intrusione mi ha aggredito dicendomi a brutto muso che è ovvio che non risponde al telefono, non ne ha il tempo, non possiamo mica stare tutti a telefonarle, piuttosto se le avessi scritto una mail mi avrebbe risposto, lei è da sola e ha troppo lavoro da fare per sentire squillare il telefono così certo che lo azzittisce. E questo, hehee, me l'ha detto dopo che ho atteso 12 minuti fuori della sua porta perché lei, sì, parlava al cellulare con sua madre di organizzazioni familiari. :)
AeCI? Radetela al suolo per favore. Non voglio raccontare gli altri episodi, credo che questo sia significativo.

Ah! Altre informazioni sull'attestato di volo che arriva dopo l'esame insieme a una scenografica e inutile spilletta dorata con le ali: questo permette all'ex pollo di volare da solo o in compagnia di un istruttore su mezzi della classe di quelli con cui ha imparato a scuola. Vedremo poi quali classi esistono. Per portare un passeggero bisogna fare un secondo esame (altra tassa, stavolta solo 50 euro) dopo 30 ore di volo. C'è un libretto di volo in cui vanno annotate le missioni di volo che si fanno per tenere il conto delle ore volate,  nessuno le controlla o convalida quindi il valore del libretto si misura in batuffoli di polvere.

Prossima puntata: a caccia di un aereo, o piuttosto un aereo a caccia di un pilota.

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